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INTERCONNESSIONE

Capitolo 1

COMPROMESSO

Interconnessione

Interconnessione  è una relazione reciproca tra fatti, fenomeni, sistemi, un nesso che comporta interazioni, trasmissioni, codici. Posizione intermedia fra due oggetti, fra limiti di spazio o di tempo, comunanza e collegamento o reciprocità.

Ogni epoca ha comunicazione, rapporti, relazioni e codici propri, destinati al rinnovamento perpetuo. Data la complessità e ampiezza della tematica scelta si apre un’indagine su più livelli, il discorso si articola quindi in sei diversi capitoli, Compromesso, Digressione, Intermezzo, Signal, Sacro, Memoria. I capitoli proposti non sono esclusivi ed isolati ma, in un continuo gioco di rimandi e connessioni, comunicano fra loro. Interconnessione, infatti, è al tempo stesso modalità espositiva, ovvero relazione che intercorre tra le diverse opere esposte e  dialogo che verrà a crearsi tra i vari capitoli,  e tematica generale affrontata in ogni esposizione sotto le differenti sfaccettature del termine.

Capitolo I

Compromesso

Ogni interconnessione presuppone un compromesso tra due o più parti. Per ogni interconnessione è necessario un compromesso. Ma ad ogni compromesso non è sempre assicurata una connessione riuscita. Per connettersi, quindi, bisogna per forza compromettersi, ovvero arrivare ad un accordo per reciproche concessioni. Compromettere la propria visione per arrivare  ad una alternativa. Compromettere il proprio credo per arrivare ad un ulteriore grado di coscienza.

L’ artista esponendosi compromette se stesso e la propria visione. Anche a chi ne usufruisce è richiesto lo stesso. Uno scambio di informazioni e dichiarazioni attraverso differenti linguaggi.

All’interno del primo capitolo connotazione propria delle opere in mostra è la bipolarità, nelle opere di Peng Shuai Paolo verità e arte, essere e non essere, vengono descritte  da un compromesso visivo e linguistico  espresso sotto forma di dichiarazione tautologica quasi invisibile ma impressa sulla carta attraverso un’incisione a secco. Gregorio Vignola, attraverso due installazioni, indaga presenza e assenza, sedimentazione materica e negazione dell’oggetto, un’impronta, un’ombra che dichiara un’assenza ingombrante, che riempie l’intero spazio. L’installazione site specific  di Elisa Diaferia oscilla tra ragione e istinto, compromesso della dualità, due facce della stessa medaglia agli antipodi ma allo stesso tempo complementari.

 

Fondato da Giulia Wetter ed Elisa Diaferia, O’Dirk è un progetto artistico e curatoriale nato nel 2017 a Milano dedicato alla sperimentazione delle nuove forme dell’arte contemporanea e alla promozione di giovani artisti.  A Ottobre 2018 inaugura la sede in SpazioFico, ex officina milanese  riconvertita a Project Space.

Elisa Diaferia (Milano 1998) vive e lavora a Milano, frequenta il corso di Comunicazione e didattica dell’arte presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Prima mostra collettiva “Io spazio Tempo” nel 2016 presso Casa Dugnani Bossi a Robecco sul Naviglio (MI), nel 2017 fonda con Giulia Wetter il collettivo artistico e curatoriale  O’Dirk col quale propone mostre in varie locations: a Febbraio 2018 il collettivo presenta la performance “PROCESSO” presso il Chiostrino Artificio di Como, ad Aprile 2018 “Unlimitless”  presso la Galleria Gloria Molino, Maggio 2018 progetto installativo e performativo in collaborazione con il collettivo FIKAFUTURA presso il futuro SpazioFico, ex officina che prenderà in gestione con il collettivo O’Dirk come Project Space da Settembre 2018. Ottobre 2018 con il collettivo O’Dirk presenta UHM, a partire da Dicembre 2018 inizia il progetto curatoriale in SpazioFico in un percorso di mostre sull’”Interconnessione”.

Gregorio Vignola (Como 1995) vive e lavora tra Como e Milano, frequenta il biennio di Arti Visive presso l’Accademia di Brera. 2015 / 16 partecipa al concorso con la selezione e il premio “Young Artists 2016”, promosso da Gino e Gianna Macconi Fondazione di Mendrisio, e in “Spazio Officina” di Chiasso dove si è svolta la mostra; 2016 Seconda edizione della mostra collettiva “Artinzone”;2016 Terza edizione della mostra collettiva “Artinzone”; 2016 partecipa al 49 ° “Premio Suzzara”, 2017- Partecipa all’evento “Studi Festival”, Milano, 2018 “FAI / TH / L / ESS” , personale, spazio progetto “Q” (Copenaghen, Danimarca).

Peng Shuai Paolo (Xiangtan, China 1995) vive e lavora Milano, frequenta il corso di Arti Visive presso l’Accademia di Brera. Tra le collettive: 2016 Chinese Poets, Painters and Calligraphers, Cenacolo di Fuligno, Firenze; 2017 Accademia Aperta, Accademia di Belle Arti di Brera, Milano; 2017 La Porta dell’incontro, SMS- exhibition center, Pisa; 2018 Bordo visibile, Avantlab, Villa Fiorita, Milano; 2018 Accademia Aperta, Accademia di Belle Arti di Brera, Milano; personali: 2018 La realtà superficiale, Fondazione Paolina Brugnatelli, Milano; 2018 Le Arti della Cina (l’inedito mondo artistico cinese in Italia), Fondazione Italia Cina, Palazzo Clerici, Milano; primo classificato nel 2017 al Paolina Brugnatelli Painting Award.

Via E. Tellini, 17 Milano